Qualche giorno fa, il Partito Democratico ha tenuto le sue “primarie”. Come in altre parti della Calabria, anche a Reggio il candidato alla segreteria provinciale era unico: nel nostro caso Giuseppe Strangio,uomo di fiducia del capo indiscusso del PD reggino,il presidente del Consiglio regionale Peppe Bova, alle cui dipendenze Peppe Strangio lavora in qualità di Capo gabinetto.
A proposito di questo rito plebiscitario impropriamente definito “primarie”,numerosi esponenti del PD ne hanno esaltato il significato di grande partecipazione e democrazia.
A me, a leggere certe dichiarazioni, è tornato in mente quando ero ragazzino ed insieme agli altri miei compagni di scorribande andavo a vedere il teatrino di don Natale (in dialetto “don Natali”), che ci faceva divertire con un’approssimativa opera dei pupi siciliani.
La scena era sempre la stessa: don Natale faceva il suo spettacolino e,ad un certo punto, per esaltare le gesta dell’Orlando furioso,esclamava:”E allora Orlando, da solo uccise 10.000 saraceni!”; a quel punto dal pubblico qualcuno di noi gridava: “Scala, don Natali!”; e don Natale di rimando:”E allora Orlando, da solo uccise 5000 saraceni!”; e un’altra voce:”Scala, don Natali!”; il gioco al ribasso continuava fino a quando don Natale, esausto, si rassegnava a fornire un numero che per noi ragazzini era più credibile: “ E allora Orlando , da solo uccise 50 saraceni!”: l’applauso finale sanciva l’accordo al ribasso tra il puparo ed i suoi spettatori, e tutti rientravamo a casa contenti e divertiti.
Tornando alle cosiddette “primarie”, il presidente del Consiglio regionale Bova ha dichiarato a Paolo Toscano di Gazzetta del Sud:” Chiunque abbia davvero a cuore democrazia, libertà e uguaglianza non può non gioire per il modo come il Pd della provincia di Reggio elegge il suo segretario ed i suoi dirigenti: in tanti, in maniera del tutto trasparente, con la preferenza e col voto segreto”.
Davanti a queste dichiarazioni, voglio tornar bambino: scala, don Peppe!
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