martedì 17 marzo 2009

Solidarietà nazionale per uscire dalla crisi

In tempo di crisi, c'è un gran discutere attorno alle soluzioni per uscirne.
Ognuno ha la sua, e non c'è giorno senza una richiesta di categoria, una proposta governativa, una o più controposte di chi sta all'opposizione, una qualche impennata sindacale.
C'è un ingrediente, tuttavia, che mi pare manchi totalmente nelle più svariate ricette che ci vengono proposte: è la solidarietà. Nessuna categoria, nessun ceto sociale o professionale sembra disposto a rinunciare a qualcosa per il bene comune.
Forse sono un nostalgico di Berlinguer, che,con un'impronta quasi francescana,seppe indicare lo stile di vita dell'"austerità" come risposta collettiva alla crisi economica che colpì l'Italia dopo la crisi energetica del 73, ma credo che solo un progetto radicalmente solidale può evitare che l'attuale congiutura si trasformi in dramma sociale per milioni di persone.
Sotto questo profilo, polici e sindacalisti dovrebbero cominciare a dare il buon esempio, magari convocando un "tavolo" ( come lo chiamano in gergo) per decidere assieme i tagli da operare ai privilegi ed alle prebende di cui godono.
Il compito non sarebbe nemmeno così complicato: basterebbe prendere due libri - "La casta" di G.Stella e S. Rizzo, e "L'altra casta" di S.Livadiotti - per individuare con rapidità gli interventi immediati per ridurre a livelli sopportabili per un paese civile i privilegi delle caste poliche e sindacali, quantificare i risparmi così ottenuti e destinarli ad obiettivi concreti ( per esempio nuovi ammortizzatori sociali per i precari).
Dando il buon esempio, politici e sindacalisti sarebbero davvero legittimati a chiedere ad altre categorie la rinuncia ai propri privilegi e la partecipazione ad un progetto di "solidarietà nazionale" in grado di contrastare la crisi e ridare al Paese fiducia nel futuro.

1 commento:

  1. Mi sembra, comunque, che un "passettino" l'abbia tentato Franceschini, prevedendo, oltre all'addizionale IRPEF per i redditti superiori a 120.000 euro, anche un intervento sui redditi dei parlamentari. Mi dirai "poca cosa".
    Ma il NO secco della maggioranza conferma che ..."non c'è nnenti!!!"

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