domenica 29 marzo 2009

Viva i giornali (liberi e indipendenti)

Il congresso di fondazione del PDL mi ha dato l’occasione di riflettere su quanto sia indispensabile per la libertà di un paese la presenza di una molteplicità di giornali; talmente indispensabile da farmi ritenere che i giornali siano una delle poche cose private che meritino un finanziamento pubblico. Naturalmente è necessario individuare forme di finanziamento che garantiscano l’indipendenza e l’autonomia delle testate, criteri trasparenti ed imparziali nell’erogazione dei contributi, ecc.ecc. Ciò che mi sembra davvero importante e fondamentale, comunque, è che le difficoltà di mercato non portino ad una progressiva eliminazione del pluralismo informativo, perché ciò minerebbe alle basi la democrazia nel nostro Paese.
Qualcuno dirà: ma questo pistolotto, che c’azzecca col congresso del PDL? C’azzecca,c’azzecca.
La mattina, quando posso, seguo alla radio la rassegna stampa (ne trovate diverse a vari orari: 7,15-8,00 su Rai3; 7,30-8,00 su Radio24; 7,30-8,30 su radio Radicale; 8,30-9,15 su GRparlamento).
Sabato mattina ho potuto così avere una panoramica sui commenti dei vari giornali sulla giornata di apertura del congresso di fondazione del PDL e sul discorso inaugurale di Berlusconi,che avevo visto in televisione la sera prima sui vari TG e integralmente su SKY.
Man mano che la lettura dei giornali andava avanti, avevo modo di gustare, sì, proprio “gustare”, la ricchezza di analisi, gli stimoli alla riflessione, la “decodificazione” di quanto avvenuto alla Nuova Fiera di Roma.
La televisione ci aveva trasmesso l’immagine patinata ,tutta ben costruita scenograficamente, di un leader e della sua apoteosi: un’informazione per sua stessa natura accattivante ma sbrigativa, e perciò – nel bene e nel male- massificante. Il giornale no, la sua lettura ti costringe a ragionare, ad approfondire, a cogliere aspetti che l’occhio della telecamera non riesce a penetrare. Così mi sono ritrovato a riflettere su come la lettura dei giornali aveva contribuito a modificare l’opinione che sul congresso del PDL mi ero fatta la sera prima davanti alla Tv.
Molti – specie a sinistra - sono convinti che il successo politico di Berlusconi derivi dal suo dominio televisivo, e, conseguentemente, ritengono che per contrastare Berlusconi bisogna innanzi tutto togliergli qualche televisione. Fermo restando che il conflitto d’interessi è un problema vero e che sarebbe il caso che venisse finalmente affrontato e risolto con una normativa seria, io credo che l’antidoto vero al “grande fratello” televisivo sia aiutare le persone a farsi una propria opinione,a ragionare con la propria testa, a non mandare il cervello all’ammasso: in questo i giornali sono una strumento indispensabile, perciò la loro esistenza, autonomia ed indipendenza vanno difese e tutelate.

P.S.:tra i vari commenti sulla nascita del PDL, ve ne segnalo due a mio avviso particolarmente illuminanti: “Conservatori e liberali”, di Luca Ricolfi su “La Stampa”; e “Il Messia perenne.Quindici anni ed è sempre nuovo”, di Antonio Polito su “Il Riformista”.
Infine, vi segnalo che sul sito Governo.it c’è un’ottima e pressoché completa rassegna stampa quotidiana.

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